Il Ziziphus sativa, ovvero il Giuggiolo, è originario dell’Africa settentrionale, in seguito è stato diffuso in Cina e in India. Appartenente alla famiglia delle rhamnaceae, può essere coltivato sia a cespuglio, sia ad albero.
Le foglie sono caduche, di forma arrotondata, con margine seghettato, color verde brillante e crescono su rami molto articolati e contorti, con la corteccia rugosa e talvolta con spine. La chioma assume una forma irregolare e conica.
La fioritura del Giuggiolo è composta da piccoli fiori di colore bianco con riflessi verdi e appaiono in estate. Seguono i frutti, le giuggiole: drupe che hanno un unico seme all’interno, con dimensioni simili a quelle delle olive, la buccia marrone e la polpa giallo chiaro. La maturazione delle giuggiole avviene tra settembre e ottobre e sono ottime da mangiare appena raccolte dall’albero o utilizzate in cucina per fare marmellata o per aromatizzare grappe. Molto noto è il “Brodo di giuggiole” un antico liquore originario di Arquà Petrarca, un piccolo borgo della regione Veneto.
E’ una pianta molto longeva e rustica, che può raggiungere i 10 mt di altezza in condizioni climatiche ideali. Si adatta bene anche a suoli poveri, ma predilige principalmente le posizioni in pieno sole.
In passato veniva utilizzato per fare siepi difensive,in ragione delle spione e dei fitti rami, mentre oggi cespugli e piante esemplari di Giuggiolo sono protagonisti del giardino, al centro di un prato verde o di un aiuola, o insieme ad altre essenze per creare un suggestivo angolo di verde.